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Source: Libero Quotidiano
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Francia: Barnier si dimette oggi, 'mozione sfiducia renderà tutto più difficile'
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Source: Libero Quotidiano
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"Turetta? Ecco perché 75 coltellate non bastano per l'aggravante della crudeltà"
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L'avvocato Francesca Florio al Giornale: "La crudeltà giuridica non è quella percepita nel sentito comune. E l'ergastolo non è il[…]
Source: Il Giornale
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"Ho visto lui che bacia lui che lascia me"
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Per sfoghi, consigli e persino per pessimi esempi, scrivetemi all'indirizzo: postadelcuore@ilgiornale.it
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Source: Gazzetta.it
Intervista con Libertango 5tet
- Dettagli
- Published on Martedì, 21 Settembre 2021 10:02
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 948
E’ uscito recentemente “I’LL BE THERE” (TRP Music/Believe Digital), brano del LIBERTANGO 5TET estratto dal nuovo album “POINT OF NO RETURN”, un progetto discografico full length che può essere considerato l’opera della definitiva maturazione della band. L’album contiene dieci brani originali ed è il terzo lavoro discografico del gruppo. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata per l’occasione…
E’ uscito il vostro singolo, ”I’ll be there”, dove avete avuto modo di coinvolgere la TRP Studio Orchestra, un gruppo d’archi di dodici elementi. Una novità di non poco conto…
Libertango 5tet: Il brano ha un respiro “sinfonico”, e l’utilizzo degli archi – dovuto ad una fortunata coincidenza- lo ha certamente impreziosito.
Il pezzo parla dell’unione che viene a crearsi tra noi ed una persona cara che non c’è più ma che in un certo senso, continua ad esserci vicina nei momenti difficili della nostra vita…
E’ vero, in particolare il vincolo indissolubile che si crea con la Madre.
Il singolo fa parte del vostro terzo album, cosa lo lega ai precedenti “LIBERTANGO” e “NIMRA”?
Senz’altro il nostro amore per la Melodia, che nei nostri lavori ha sempre avuto un ruolo di primo piano.
Quali sono stati i percorsi che vi hanno condotto a formare la vostra band?
La passione comune per il jazz - e in genere la musica di qualità - e uno speciale rapporto di amicizia che ci lega da sempre.
Quanto conta la musica nella vostra vita?
Siamo musicisti a tempo pieno, nessuno di noi svolge seconde attività, la musica è la scelta centrale della nostra vita.
I giovani artisti quanto hanno da imparare dai loro predecessori?
La musica è l’arte del “furto” creativo. Non si crea musica dal nulla, ma grazie a quello che è stato fatto in precedenza.
Quanto tempo c’è voluto per realizzare il vostro album “Point of no return”?
In genere, i nostri album richiedono tempi lunghi; POINT OF NO RETURN ha richiesto un po’ di tempo in più a causa della pandemia.
I recenti lockdown, la pandemia… come hanno influito nella lavorazione dell’album?
Hanno influito certamente, ma non solo in negativo. Questa tragedia offre anche spunti per vere e proprie revisioni esistenziali. E i musicisti sono tra i più sensibili a queste profonde trasformazioni.
Oggi i giovani si sentono spesso in un clima di precariato. Succede anche a chi fa musica?
Poche categorie, storicamente, sono più precarie dei musicisti di professione. La libertà di espressione richiede un prezzo da pagare.
Quanto contano la sincerità e la naturalezza, quando si fa un disco?
La musica esprime valori e sentimenti persino a prescindere da chi la fa. Anche un assassino può scrivere una magnifica Ballad.
Le canzoni del disco sono nate così, oppure hanno avuto bisogno di più stesure?
I brani che compone Francesco sono quasi sempre perfetti e pronti da suonare. Quelli di Gino, dei puzzles rompicapo!
Quali pensate possano essere le caratteristiche della musica che proponete?
Cerchiamo di creare melodie semplici su armonie complesse. Siamo impietosi con i brani che non passano l’esame.
Quali sono gli artisti che più vi piacciono?
Relativamente al nostro percorso, Piazzolla, Jobim, Pixinguinha, e decine di altri.
Oggi nel mondo della musica “tutti possono ottenere tutto” o ci sono selezioni molto rigorose?
Certamente il digitale ha scompigliato le carte, ma un buon musicista “analogico” resta sempre il depositario più degno dell’arte che chiamiamo Musica.
La musica dovrebbe essere considerata cultura, eppure a volte si ha l’impressione che da molti non sia considerata così… che ne pensate?
Ovviamente, non tutta la musica è cultura. Gran parte di essa è spettacolo, intrattenimento, con un ruolo cruciale nella società.
Avete un pubblico che vi segue fin dagli esordi? Com’è il vostro rapporto con loro?
Abbiamo uno zoccolo duro di appassionati che ci segue da sempre. Vantiamo anche qualche fan speciale che ci rende orgogliosi.
E’ difficile mettere insieme le idee di ciascun componente del gruppo per far nascere una nuova canzone o concordate in pieno in ogni scelta?
Scherzosamente, i brani vengono sottoposti alla “commissione”. Nessuna indulgenza, se il brano non ci convince, è out!
Per ulteriori info:
https://www.facebook.com/Libertango5tet/