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Intervista con Wild
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- Published on Domenica, 27 Settembre 2020 10:02
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 1051
Dal 25 settembre sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “TÈ ALLA CANNELLA”, nuovo brano di Alessandra Wild, in arte WILD. Il videoclip di “Tè alla cannella”, diretto da WILD e registrato dalla PopMusicLabel, ha come protagonista l’artista stessa, lei soltanto, intenta a compiere movimenti dinamici e a tratti passionali, come mandare a fuoco un fiore, ballare e camminare in mezzo a un immenso campo fiorito. Alessandra Wild, in arte WILD, nasce in Svizzera (TI). Nel 2018 si esibisce nella finale del programma svizzero “Kids Voice Tour” davanti ad una giuria professionale come Patrick Fiori e Christophe Willem. Inoltre, ha partecipato nel 2016 al Musical di Romeo&Juliet. Ecco l’intervista che ci ha gentilmente rilasciato…
“Tè alla cannella” è il tuo nuovo brano. Come nata l’idea per questa canzone?
“Tè alla cannella” nasce in una monotona giornata di quarantena, quando con la mente ripensavo a tutte quelle piccole cose bellissime che data la situazione non era possibile vivere.
Dal brano è stato tratto un videoclip, che tipo di esperienza è stata?
Se potessi, la rifarei ogni giorno. Semplicemente magica come esperienza. Dura, faticosa, nuova ma molto molto soddisfacente. “Flirtare” con la telecamera e risultare credibile/vera, senza filtri non è poi così semplice come credevo. È stato molto interessante anche tutto il “backstage”, quindi capire quali sono le inquadrature migliori e comprendere anche come si monta un video passo per passo.
Nelle tue canzoni spesso ci sono un’unione di ironia e giochi di parole. Tutto questo rispecchia il tuo carattere?
Si, certo sono molto autoironica, anche se nei testi ricalco questo fatto ancora di più giocandoci e divertendomi. Mi piace creare immagini concrete, che si possano “sentire” attraverso i cinque sensi.
Quali sono i tuoi ricordi legati alle prime esperienze musicali?
Un bel ricordo è quello di cantare assieme ai miei fratelli maggiori alla cena di Natale davanti all’albero.
E’ stata laboriosa la lavorazione del tuo nuovo brano?
Si, è stato impegnativo perché volevo che venisse fuori un progetto fatto come si deve. Allo stesso tempo è stato molto piacevole, ”“leggero”” e divertente.
Quanto è importante per una giovane artista, poter contare sulla fiducia degli addetti ai lavori oltre che del pubblico?
Parecchio importante, sono giovane e perciò con poca esperienza. L’apprezzamento del pubblico sicuramente aiuta molto e rende l’artista sicuro dandogli anche lo stimolo per continuare a dare il meglio di sé e crescere artisticamente.
Anche la guida musicale è molto importante, essere seguito da persone serie, responsabili e affidabili è fondamentale, sia per la propria crescita artistica, sia per continuare a stare in armonia con la propria musica e l’ambiente che ti circonda.
In linea di massima, come nasce una tua canzone?
Nasce in maniera molto spontanea solitamente, inizialmente scrivo un testo molto disordinato o anche parole/concetti che mi piacciono, dopodiché provo a comporre una melodia che mi piaccia. A quel punto fondo le due cose assieme creando un vero e proprio testo.
Comporre una canzone è una forte responsabilità?
Si, perché è importante badare ad ogni singola parola che si sceglie, sia per quanto riguarda il fatto di non ricadere nella banalità, sia anche per quanto riguarda i temi scelti. È una grande soddisfazione però sapere di riuscire a compiere qualcosa di per sé “semplice” ma unica. Poi c’è sempre un motivo per cui si scrivono i testi, a me per esempio aiuta a dare forma ai miei pensieri, capire chi sono, cosa voglio, e soprattutto mi fa sognare.
Ami maggiormente il lavoro di preparazione al disco oppure il portare le canzoni sui vari palchi durante i concerti?
Bella domanda, entrambe le cose sono molto belle e interessanti e diverse fra loro. Portare le canzoni sui palchi vuol dire avere anche una bella dose di adrenalina ed emozione da gestire e soprattutto il contatto diretto con il pubblico che ti circonda. Però anche vivere e vedere prendere forma la tua canzone e tutto ciò che la riguarda è un’emozione unica.
Musica è arte. In Italia pensi se ne sia consapevoli?
La musica è arte, e penso che bisogna farla per passione prima di pensare ad un eventuale guadagno. Penso che in Italia ne siano consapevoli, basti guardare la cultura musicale e i grandi artisti importanti. Può anche darsi che però che negli ultimi tempi l’apparenza conti più dell’”essere” e quindi sembra che di “arte” non ce ne sia in abbondanza.
Secondo me prima di qualsiasi cosa, ci deve essere la passione e voglia di fare.
Musicalmente parlando, credi sia in atto una rivoluzione in questi ultimi anni?
Secondo me sì, è presente un atto di rivoluzione negli ultimi anni per quanto riguarda la promozione. Perché adesso grazie anche ai molteplici canali social network aperti a chiunque, ogni artista si può promuovere indipendentemente.
Ti sei fatta un’idea di quale tipologia di pubblico ti segue?
Penso che per il momento la mia cerchia di ascoltatori si limita a parenti, amici e conoscenti. In futuro vedrei la mia musica ascoltata dai miei coetanei, penso si possano rispecchiare nei testi delle mie canzoni e rivivere le stesse sensazioni/esperienze, ognuno a proprio modo.
Per chiudere, c’è qualche suggerimento che ti sentiresti di dare a chi desidera seguire una carriera di tipo artistico-musicale?
Innanzitutto, è fondamentale rimanere umili, con i piedi per terra ed essere anche consapevoli che l’impegno e la dedizione (come ogni lavoro in qualsiasi ambito) devono essere costanti. Sono anche io alle prime armi e ho molto da imparare, penso però che la chiave del “successo” sia quella di rimanere sempre curiosi riguardante ogni situazione che la vita -e in questo caso la musica stessa- ti pone.
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