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Intervista con Sam Onso & The Kiters
- Dettagli
- Published on Martedì, 29 Settembre 2020 10:59
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 791
Alex Redsea, è un artista di origini libanesi. Insieme a Uber Cavalli (basso fretless) e J.M. Le Baptiste (batterista dei Frigidaire Tango) dà vita al progetto Sam Onso & The Kiters. Hanno già pubblicato 4 album per la Keinworinderwelt Records. Ora propongono il loro lavoro in Italia con Lockdown Lion, una selezione dei primi quattro album e riunisce vari stili legati al rock, dalle ballate psychedeliche a tracce più hard di matrice tipicamente blues.
Quando avete iniziato a fare musica?
Come Sam Onso Io ed Uber Cavalli ci siamo trovati per realizzare un progetto libero da vincoli di qualsiasi tipo o genere musicale. A distanza di un anno, abbiamo pubblicato il primo cd il quale è doppio. un anno dopo il secondo (Looping Thoughts, dedicato ad amici morti tragicamente). Il terzo album l'ho realizzato solista in quanto trasferito in sud africa (Living With the Lion) ed il quarto, sempre da solo in Sud Africa è un album Blues realizzato durante il lock down (Lock down blues). Per ultimo ho su richiesta realizzato una compilation che comprende brani da i primi tre album.
Con quali artisti siete cresciuti?
Personalmente molti: Beatles- Stones - Hendrix (il mio preferito) e Neil Young ma Zeppelin-Alice Cooper-Black Sabbath per poi Gentle Giant, Genesis, Police, new wave e infine Nirvana-Soundgarden, Dinosaurus e Radiohead per ultimo. Con questo me ne sto dimenticando un mucchio ma ok, sarebbe una lista infinita. Per Uber direi musica un tantino più ricercata (Zappa-Lou Reed, Velvet) ma anche lui su Hendrix un'assoluta icona musicale.
Come nasce la vostra musica? Quali sono le vostre fonti d’ispirazione?
Per quello che mi riguarda, la musica è il frutto di esperienze che si fanno nella vita e chi ha il dono di trasformarle in musica, ha la possibilità di condividerle. Io personalmente la vedo come un albero da frutto che quando maturo può essere colto. Non saprei come altro spiegarlo. Quando prendo in mano la chitarra, suono senza meta e quando si realizza un riff o una cosa che mi piace la registro su un registratore sempre pronto e poi lo lascio li. Dopo un po' di tempo scarico le idee registrate e ne faccio dei brani secondo come mi sento e così ecco gli album. Penso Uber faccia in modo similare. Quando Uber porta un pezzo normalmente non vi sono testo e melodia e quindi lo completiamo per pori registrarlo. Di cosa parla la vostra nuova avventura musicale? il prossimo album, probabilmente doppio, sarà dedicato alle relazioni familiari in particolare ad i fratelli, titolo Three Brothers. Comprenderà anche qualche pezzo di Uber e di un altro mio amico Roberto Barani, del gruppo Blumercado.
Quali sono i generi in cui spaziate nella vostra produzione?
Si va dal rock (Hendrix- Stones - Dj. - Nirvana ecc) al pop ma molto west coast con Neil Young in primis mio idolo in special modo fino a Zuma. Uber ha una matrice più Zappiana e musica tedesca oltre ad altri gruppi impegnativi. Onestamente, facciamo quello che ci piace senza il vincolo di genere o di piacere in quanto pensiamo che debba essere espressione delle proprie esperienze veicolate attraverso la ns personalità, anche se poi, fa piacere che sia gradito almeno a qualcuno.
Cosa ne pensate dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Ormai, sono finiti i tempi in cui si aspettava con ansia il nuovo ellepì dei vari gruppi per cui si risparmiava, almeno io, per mesi per avere i soldi necessari all'acquisto. Ora si hanno sistemi molto rapidi per fruire di tutti i generi musicali quasi immediatamente. Questa è la realtà odierna che secondo me, da un lato impoverisce l'emozione dell'attesa, dall'altro, libera dalle forche caudine di tanti presunti talent scout e manager che pensavano più a i soldi che a promuovere musica. Altro effetto positivo del progresso tecnologico è la possibilità data a tutti di registrare musica con una sufficiente qualità. I ns album sono tutti registrati a casa con attrezzatura buona ma non a livello dei grandi professionisti.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
A mio avviso, la sincerità! Bello o brutto che sia, se è sincero e sentito, non è mai tempo buttato via sia di chi lo ascolta che chi lo ha scritto e realizzato!