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Concertone del Primo Maggio, pioggia e ancora scarsa affluenza al Circo Massimo. Big Mama: «Vi amo»
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Il brutto tempo che si è abbattuto sulla Capitale sta ritardando gli accessi all'area, ancora vuota in gran parteIl brutto[…]
Source: Corriere.it - Homepage
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Borussia-Psg 1-0: Fullkrug decide la semifinale d’andata. Tedeschi qualificati al Mondiale per club e alla prossima Champions
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Francesi sfortunati: due pali nella stessa azione colpiti da Mbappé e Hakimi. La Germania, grazie al ranking Uefa stagionale, avrà[…]
Source: Repubblica.it
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Borussia Dortumund, un gol di Fullkrug mette ko il Psg: si deciderà a Parigi
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Il Borussia Dortmund si aggiudica il primo round con il Psg. I tedeschi si impongono 1-0 nell'andata della semifinale di Champions[…]
Source: Libero Quotidiano
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Primo maggio, Concertone sotto la pioggia. Morgan contro i discografici: “Preferiscono i rutti alla musica”. Ovazione per Geolier, Mahmood e Ultimo superstar
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Al Circo Massimo in 60 mila nonostante il maltempo. Gli appelli per la pace, gli interventi di artisti e conduttori[…]
Source: Repubblica.it
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"Sono antisfascista, non ho detto antifascista". Massini, la sparata dal palco
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Si parla di morti sul lavoro sul palco del Concertone del Primo maggio a Roma ma Stefano Massini deve comunque fare[…]
Source: Libero Quotidiano
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La fine triste, e scontata, della favola della Scuola di Pioltello
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È ufficiale: è stata tutta un’enorme fregatura. Quella nata come una vicenda dagli altissimi valori di inclusione, di compartecipazione ed[…]
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Grand Hotel Italia, il boom del turismo di lusso
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I ricchi viaggiatorifanno sempre più tappa da noi. E le catene globali investono per creare alberghi a 5 stelle. Ecco[…]
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"L'attore romano torna al cinema con la commedia "Che vuoi che[…]
Source: Gazzetta.it
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Val Kilmer: "Non ho il cancro Douglas malinformato"
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Source: Gazzetta.it
Intervista con DA BLACK JEZUS
- Dettagli
- Published on Mercoledì, 15 Novembre 2017 14:49
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 300
“They can’t cage the light” (etichetta Weapons of love) è il primo album dei da Black Jezus, duo black/folk che nel 2014 aveva catturato l’attenzione degli addetti ai lavori con l’Ep “Don't mean a thing”, segnalato tra gli esordi più promettenti e interessanti della nuova scena indipendente nazionale. Il duo è formato da Luca Impellizzeri (testi, voce e chitarre) e Ivano Amata (chitarre, synth, xilofono e drum machine). Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…
Domanda d’obbligo: come sono nati i da Black Jezus?
Io e Ivano ci conosciamo da tantissimi anni. Gli ho proposto di ascoltare i miei pezzi, dopodichè abbiamo cominciato a suonarli con piacere e costanza. Ed è nato da Black Jezus.
C’è voluto molto tempo per preparare il vostro nuovo album?
Abbastanza. Abbiamo avuto parecchie difficoltà, non soltanto legate alla stesura dei brani, che abbiamo pronti in scrittura da anni. Ma fortunatamente abbiamo trovato la quadra definitiva.
Con quale criterio avete scelto le canzoni da inserire nel disco?
I nove brani sviluppano un concept, anche da un punto di vista autoriale: il viaggio attraverso il buio per raggiungere la luce.
Ci sono state delle canzoni rimaste nel cassetto?
Si, ma non le ritenevamo adatte alla base concettuale di “They Can’t Cage the Light”.
Quando scrivete le vostre canzoni vi piace prendere ispirazione anche dal cinema, dalla letteratura e dall’arte in genere?
In realtà io scrivo anche romanzi, ed ho studiato sceneggiatura cinematografica. Naturale per me trovare connessioni e punti di contatto tra le diverse forme artistiche.
Qual è il vostro rapporto con la tecnologia applicata alla musica?
Bisogna saper decifrare i tempi che viviamo. Il ritorno all’esibizione dal vivo per vendere i dischi conseguente allo streaming selvaggio non è necessariamente un male, tutt’altro.
Nelle vostre canzoni nasce prima la musica o il testo?
A volte l’una e a volte l’altra.
Quanto di innovativo pensate possa esserci nella musica che proponete?
Da Black Jezus è un territorio musicale che adesso esiste e prima non c’era. La scelta (molto rischiosa, vista la sacralità della materia trattata) di connettere le diverse forme di black music, almeno in Italia, non era mai stata azzardata.
Come vedete l’attuale scena canora italiana?
Tanto pop marchettaro imbellettato di parole tanto accattivanti quanto vuote: indie di qua e bomba di là, tutta roba distribuita da major, tra l’altro. Tante stronzate e Poca sostanza.
Fare musica spesso è considerato come una necessità?
Per noi fare musica è indubbiamente una necessità. Non la viviamo come uno svago o un hobby, e spero si percepisca dall’intensità che ci mettiamo dentro.
Che importanza riveste oggi l’immagine per chi fa musica?
Tanta importanza, ed è giusto che sia così. L’immagine è sempre stata una componente fondamentale della musica pop: che siano le giacche di Elvis, le spillette dei punk o le scarpe Adidas dei Run DMC. La cosa discutibile credo sia invece il riciclare roba passata e definirla vintage. Prima le mode si creavano, adesso si riciclano e si ammucchiano.
Quali le canzoni e gli artisti che più vi hanno fatto desiderare di fare musica attivamente?
Ascolto Mahalia Jackson così come Freddie Gibbs. Sia nel gospel da chiesa battista che nella apparentemente frivola trap trovo la stessa urgenza, che cerco di fare mia. Cerco The Message, direbbe Grandmaster Flash.
Per chiudere, quanto è utile l’esperienza che si acquisisce strada facendo?
Fondamentale. Tutti i musicisti hanno commesso errori per poi correggere il tiro, sono caduti per poi rialzarsi forti dell’esperienza acquisita. Nonostante il buio, trovare la luce nel fare musica.
Per ulteriori info:
Canale YouTube: www.youtube.com/channel/UCFq-JBOpMivvXt1dgYe9a1g
Facebook: www.facebook.com/dablackjezus/