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L.R. Vicenza: VERSO ARZI A… LUME SPENTO
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- Published on Martedì, 15 Ottobre 2024 13:13
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 254
Un brutto Vicenza pareggia a fatica contro il Lumezzane per 1-1, solo grazie ad un’incornata vincente di Morra (che in precedenza aveva fallito due palle-gol. Non da lui…) a pochi minuti dal termine della gara. Più che evidente come si fatichi a trovare il bandolo della matassa, non solo a livello di risultati ma, soprattutto, di gioco. S’ha un bel dire che la manovra c’è, che le occasioni non mancano, che tutti i giocatori sono di pari livello… Sarà pure vero ma l’impressione oggettiva è che questa squadra non sia nemmeno lontana parente di quella che Vecchi aveva rivitalizzato dallo scorso gennaio nel torneo passato. Manca la determinazione, la visione di gioco, il cinismo sotto rete, si gioca palla al rallentatore e non si va oltre il cross, più o meno dal fondo, senza optare per le incursioni centrali nell’uno contro uno, con tiri da fuori (rarissimi).
Anche a Padova c’era stata una certa supremazia territoriale, con qualche occasione nel primo tempo, certo, poi però il risultato è stato impietoso, per una topica di Laezza! Per carità, presto per fare di conto e guardare la classifica (come si dice banalmente) intanto però si deve prendere atto (siamo ormai ad un quarto di campionato, mica poco!) che i cugini patavini sono a + 7 dopo nove gare (25 punti su 27 disponibili, con otto vittorie e un solo pareggio) mentre i biancorossi si fermano a 18 (con 5 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta) evidentemente s’è in netto ritardo e va preso atto che il biancoscudo appare nettamente squadra più compatta, determinata e (molto probabilmente) più convinta del proprio potenziale (in effetti davvero la panchina biancoscudata sta rendendo al pari degli undici titolari, se non più).
Il Lane, come evidenziato col Lumezzane non riesce a dominare realmente l’avversario, al primo errore paga pegno (Massolo l’ha fatta grossa, ma può succedere a tutti, soprattutto dopo essere stato in panchina per molto tempo… Poi ha saputo resettare la défaillance e salvare il risultato con un paio di ottime parate), perde la trebisonda e, nemmeno con i cambi, riesce a rovesciare la partita. Certo, siamo ancora alle prime gare ma (come detto poco sopra) è già tempo di non… perdere tempo! Ché è chiaro che se il Padova manterrà il ritmo attuale, la promozione diretta si guadagnerà attorno ai 90 punti, il che significa per i biancorossi non poter quasi più sbagliare nulla (servono almeno 21/22 vittorie e 7/8 pareggi, mica poco!) ed è chiaro che per giungere al traguardo serve ben altro passo e score! A mister Vecchi trovare il faro che illumini il tragitto più adeguato.
Percorso che (ri)parte da Arzignano dove i biancorossi andranno a giocare sabato prossimo (ore 15.00) contro il (giusto per rimanere in tema di.. luce) fanalino di coda con soli 4 punti, reduce dal cambio tecnico (tardivo?) Bruno-Bianchini (un ritorno il suo), chiamato chiaramente ad una vera impresa per salvarsi. Risultato scontato? Sulla carta sì, ma con l’attuale Lanerossi nulla va dato per tale, come fin qui s’è ben potuto annotare… Ai berici tra l’altro, oltre ai lungodegenti Golemic, Ronaldo e Ferrari, mancheranno molto probabilmente ancora Rossi e Carraro, per cui guai a sottovalutare l’impegno o prenderlo come già superato! A seguire ci saranno poi altre tre gare tutte da seguire, contro Atalanta (si gioca al “Menti” sabato 26 ore 15), Novara (al “Piola” martedì 29/10 ore 20.45) e Lecco (al “Menti” lunedì 4/11 ore 20.30), impegni poco rassicuranti… Probabilmente solamente dopo questi step si avrà il quadro più delineato della situazione generale. Per cui nessun dramma per carità, nel contempo però, massima attenzione e determinazione, da attuare in campo soprattutto il giorno della gara (l’allenamento dà dei segnali ma poi tutto si deve traslare nel momento che conta!) possibilmente garantendo maggiore coesione tattica di gruppo e miglior lucidità in fase d’impostazione e chiusura dell’azione. La palla passa a mister Vecchi, il gioco ai suoi “allievi”, il risultato dovrà essere la naturale conseguenza. E’ il momento che i forti si facciano sentire a suon di risultati, lasciando da parte ogni attenuante o considerazione, che non siano quelle decise dalle prestazioni offerte sul campo. Avanti a… lume spento ma con idee ben chiare!
di Luca Turetta