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"Ti ammazziamo di botte". I sinti prendono a calci e pugni la troupe di Striscia la notizia
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Il Papa del nuovo Concilio – Panorama in edicola
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L.R. VICENZA: BENINO IN ATTESA DEL TRITTICO… REAL(E)
- Dettagli
- Published on Lunedì, 23 Settembre 2024 08:55
- Scritto da Andrea Turetta
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Il Lane supera la Pro Patria per 2-0 (a segno Morra e Rauti) e l’Alcione Milano per 2-1 (Costa e Morra e bomber) rimanendo in scia (ma non troppo) delle battistrada a punteggio pieno, Padova e Renate. Cinque uscite per i biancorossi con tre successi e due pareggi, frutto di prestazioni altalenanti, buone in generale ma non buonissime in particolare (contro Giana e Albinoleffe). Bisogna migliorare costantemente, sia in fatto di gioco che di risultati perché le attuali capoliste non scherzano e non vanno assolutamente sottovalutate (se si vorrà raggiungere l’obbiettivo principale, ovviamente!). Sintomatica la gara di Sesto San Giovanni che ha visto un Lanerossi comandare il gioco per lunghi tratti ma che, complice un’indecisione clamorosa tra Confente e Leverbe (può capitare, sia chiaro. Però attenzione…) ha dovuto faticare oltre il lecito per aver la meglio sugli avversari, di levatura non certo elevata ma pur sempre ostici (il Padova, pur sbagliando numerose occasioni e dominando la gara, li aveva superati solo su rigore). Meglio non rischiare sorprese. Per cui sarà necessario blindare certamente la retroguardia, arginare a centrocampo ma, nel contempo, osare con maggior determinazione in avanti, dalla trequarti in su, sfruttando le notevoli potenzialità del reparto avanzato (sul quale il mister può operare con diverse varianti, tutte d’eccellenza). Per far questo però si deve raggiungere una miglior condizione fisico-atletica ma soprattutto, mentale. Tecnicamente poi la rosa è tra le migliori (assieme al Padova) per cui, una volta al top della forma (e dell’amalgama tra giocatori e reparti) ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.
Nel frattempo giusto guardare avanti con fiducia e determinazione, gara per gara, per non vedere allargarsi la “forbice” dalle prime, situazione che non sarebbe assolutamente facile poi da riaccorciare nel medio-lungo termine. Le due settimane che seguono saranno piuttosto indicative sotto quest’aspetto. Stiamo parlando del trittico Renate-Feralpisalò-Padova che vedrà i biancorossi testarsi circa le real(i) possibilità di recupero e affermazione effettive, della compagine berica. Andando con ordine, martedì prossimo al “Menti” (ore 20.45) i biancorossi (privi dello squalificato Greco) affronteranno la capolista Renate di mister Foschi, complesso da sempre ostico da affrontare (solidità, grinta e rapide ripartenze lo contraddistinguono) per i biancorossi (e non solo) ma che al “Menti” (con 9.200 abbonati più i paganti… Tutti fantastici!) dovrà trovare un gatto affamato e lucido nell’opporgli resistenza e… mannaia! Seguirà poi la sfida contro la non certo semplice Feralpisalò di mister Diana che, malgrado i pronostici la dessero tra i favoriti della vigilia, non sta certo brillando in risultati ma che, proprio per questo, potrebbe rivelarsi ostacolo non di poco conto per i berici (che dovrebbero ritrovare Rolfini, al rientro dal grave stop), che l’ospiterà sabato 28 alle ore 20.45 sempre in casa. Le due gare precederanno il match-clou di domenica 6 ottobre alle ore 15.00 (allo stadio “Euganeo”) contro il Padova di mister Andreoletti ancorché di un complesso, quello patavino, decisamente insidioso, ad oggi, in gran spolvero, con notevoli capacità sia a livello tecnico-tattico che agonistico e mentale. Cinque successi certamente meritati, sia per il gioco espresso che per la compattezza, caratura e versatilità della rosa. Sarà un derby molto sentito (se perdurasse la protesta dei tifosi patavini, che finora hanno disertato il proprio stadio, potrebbero essere presenti solo i fans biancorossi, mica nota di poco conto!), che potrebbe dare segnali eloquenti sul futuro torneo delle due squadre, ad oggi date per favorite al traguardo finale.
Dopo questi tre appuntamenti dovremmo aver sicuramente più chiaro il quadro della situazione e delle reali potenzialità dei vari complessi a confronto. L’auspicio è che i biancorossi si facciano trovare pronti alle sfide con sempre maggior convinzione e un gioco sempre più convincente e coordinato in un gruppo totalmente coeso e determinato. Il lavoro di Vecchi ha già portato dei segnali di miglioramento, con un po’ di pazienza, umiltà e convinzione nei propri mezzi, siamo certi che alla fine i conti torneranno. Dopo le meritate dediche (statua, via, graffiti, libri…) per Paolo Rossi e quegli anni, tra fine 1970 inizio ’80, fantastici per Vicenza e non solo, chissà non sia giunto il momento per ricordare che c’è un nuovo Vicenza Real(e). Ancora tra noi!
di Luca Turetta