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Source: Il Fatto Quotidiano
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“È l’essere umano più bello e dolce che io abbia mai incontrato”: incontra Giorgia in treno, il racconto del fan è virale – VIDEO
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Quello che sembrava un viaggio in treno come tanti si è trasformato in qualcosa di molto più speciale. Prima lo[…]
Source: Il Fatto Quotidiano
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Colloqui Iran-Usa. Le news. Putin vede il sultano dell’Oman. Teheran: Israele ostacolo a intesa
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Iniziate le trattative sul nucleare nelle capitale italiana ospitate dall’ambasciata di Muscat, mediatrice tra i due paesi
Source: Repubblica.it
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Colloqui Iran-Usa. Le news. Putin vede il sultano dell’Oman. Teheran: Israele ostacolo a intesa
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Source: Repubblica.it
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Uffizi, nuova vita per lo 'Stanzino delle matematiche'
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'Restauro svela tesori spazio a fianco tribuna Buontalenti'
Source: Primo piano ANSA - ANSA.it
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Nella mente di Trump, i suoi veri piani e le ragioni dei dazi
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La strategia di Trump sui dazi ha una motivazione sociale: l’impoverimento dei lavoratori americani a causa della globalizzazione. E ha[…]
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"L'attore romano torna al cinema con la commedia "Che vuoi che[…]
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Source: Gazzetta.it
Carlo Rinaldi – Intelligenza sensibile
- Dettagli
- Published on Martedì, 18 Febbraio 2025 16:28
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 77
Viviamo nell’epoca dei dati, dei numeri e delle informazioni infinite, delle risposte certe e a portata di mano. Eppure, sempre più spesso, ci troviamo a fare i conti con una sensazione fastidiosa, indecifrabile eppure profonda, di cui vorremmo liberarci ma senza riuscirci proprio perché fondata su un vuoto, sull’assenza di un senso. Nell’era delle intelligenze – seppur sempre più artificiali – sembrerebbe un paradosso. O forse, più semplicemente, si tratta di un malinteso, nato dal fatto che in questa corsa verso una conoscenza fine a sé stessa stiamo lasciando indietro ciò che ci rende davvero unici, e umani: la sensibilità. Che abbraccia le intelligenze e ci invita a concepirle con sfumature diverse, in una nuova forma: quella “Intelligenza sensibile” che dà il titolo al nuovo libro di Carlo Rinaldi, edito da Egea e da pochi giorni in libreria. Rinaldi sa di cosa parla: ingegnere informatico al Politecnico di Milano, con vent’anni di esperienza nel marketing digitale – molti dei quali trascorsi in Microsoft –, speaker al TEDx Rovigo, pianista e direttore di un coro gospel, rappresenta quel tipo di intelligenza poliedrica difficile da incanalare su binari prestabiliti, sempre alla ricerca di connessioni tra le storie e le persone. Nel saggio, prende forma e sostanza un’intuizione maturata nel corso degli anni, in un viaggio che procede passo dopo passo in costante ascolto delle «voci nel coro» da lui sollecitate sul tema: Marco Alverà, Mario Calabresi, Ubaldo Cortoni, Debora Diodati, Stefania Duico, Luca Foresti, Alessandro Lucchini, Maria Grazia Mattei, Enrico Melozzi, Fabio Moioli, Paolo Nespoli, Layla Pavone, Andrea Pezzi, Marina Salomon, Donatella Sciuto, Mariarosaria Taddeo, Pierluigi Tos e Pietro Trabucchi. “Nella mia ricerca personale e in dialogo con i miei «maestri»”, spiega l’autore, “l’intelligenza sensibile rappresenta uno sviluppo che arricchisce e amplifica la nostra capacità di connessione. Non si limita a ciò che sentiamo emotivamente, ma coinvolge tutti i nostri sensi, permettendoci di percepire il mondo in modo più completo. E non è solo una questione di comprendere ciò che l’altro prova a livello emotivo, ma di ascoltare anche i segnali più sottili e corporei: un movimento, un’espressione impercettibile, un tono di voce che tradisce qualcosa di non detto. Questa forma di intelligenza unisce e non divide, supera le etichette e raggiunge un livello più profondo di consapevolezza sensoriale”. Una nuova strada, che prende idealmente il via da quella “Intelligenza emotiva” con cui Goleman apriva al territorio delle emozioni. Rinaldi si spinge un passo più in là, analizzando l’importanza del “sentire”, fondamentale per entrare in frequenza con gli altri e uscire finalmente fuori dalla nostra scatola. È così che l’intelligenza sensibile va oltre l’empatia, raggiungendo un livello più profondo di consapevolezza. È come se alla musica delle emozioni si aggiungessero nuove note sensoriali, creando una sinfonia ricca di significato che ci permette di generare energia e comprendere gli altri e l’universo che ci circonda. Secondo Rinaldi, l’intelligenza sensibile non è una dote innata, ma si può costruire. Per questo, da buon ingegnere informatico, nel saggio propone una formula che ne descrive il processo, in un percorso articolato su tre momenti: frequenza, energia, connessioni. Perché una relazione possa avvenire, infatti, il primo passo è l’apertura di un canale di comunicazione. Perché questo avvenga, occorre “entrare in frequenza”, in modo da trovarsi sulla stessa onda per cercare, assieme, di entrare in relazione, di incastrarsi l’uno con l’altro. Il secondo passo è entrare in ascolto relazionale, creando uno “spazio per accogliere” nel quale l’energia dell’altro possa espandersi, risuonare e crescere. Da ego ad eco, come racconta l’autore. Solo così, con una vera unione con l’altro, possiamo porre le basi per delle connessioni profonde e sincere, che siano generative e rigeneranti. Al tempo del dominio della tecnica, insomma, l’intelligenza sensibile, può aiutarci a trovare nuove prospettive che ci permettano di incontrare l’altro e (ri)scoprire così noi stessi. Per restare umani, nonostante tutto. “Le macchine eseguono un compito”, riflette Rinaldi, “sono artifici dell’ingegno. L’essere umano esiste in quei meravigliosi labirinti che chiamiamo relazioni. Si pensi ai templi, mastodontici edifici creati per entrare in contatto con gli dei. Le macchine sono risorse, gli esseri umani sono sensibilità. Il parallelo tra la sensibilità umana e l’intelligenza artificiale sottolinea la nostra capacità di far leva sulla logica per abbracciare la complessità dell’essere”. “Ciò che conta è come accogliamo queste sfide tecnologiche per riflettere su noi stessi, sul nostro posto nel mondo e su come possiamo contribuire al benessere collettivo. La vera sfida è riscoprire e riaffermare l’importanza della nostra umanità, quella sensibilità unica che, una volta messa in risonanza con l’altro, può trasformare non solo i rapporti, ma l’intera esistenza. Mi piace poter pensare che il mondo non è piccolo, ma sono le belle relazioni a renderlo grande”.
Carlo Rinaldi, ingegnere informatico con una solida esperienza nel marketing digitale, si lancia quindi in un progetto ambizioso con il suo saggio "Intelligenza sensibile". In quest'opera, l'autore affronta un tema di grande rilevanza per la nostra epoca: l'impatto della crescente quantità di dati e informazioni, insieme all'evoluzione delle intelligenze artificiali, sulla nostra capacità di connetterci come esseri umani.
Rinaldi inizia con un'osservazione preoccupante: sebbene viviamo in un'era in cui le risposte sono immediate e le informazioni facilmente accessibili, ci sentiamo sempre più isolati e privi di significato. Questo stato di vuoto, condiviso da molti, diventa il punto di partenza per esaminare la sua proposta di "intelligenza sensibile", un concetto che mira a rafforzare la nostra comprensione delle relazioni interpersonali.
Attraverso un confronto con diversi esperti e "maestri", Rinaldi sviluppa un'argomentazione convincente, affermando che l'intelligenza sensibile va oltre l'intuizione emotiva, includendo un ampio spettro di percezioni sensoriali. Questa forma di intelligenza ci consente di percepire segnali sottili e di entrare in sintonia con le esperienze degli altri, favorendo connessioni più profonde e significative.
Una delle intuizioni più affascinanti di Rinaldi è che l'intelligenza sensibile non è una qualità innata, ma qualcosa che può essere coltivato. Propone un percorso suddiviso in tre fasi - frequenza, energia e connessione - che costituiscono i passaggi fondamentali per instaurare relazioni autentiche. La sua analogia tra il passaggio da "ego" a "eco" è particolarmente evocativa, suggerendo che solo attraverso un ascolto attento e una vera apertura possiamo creare legami rigenerativi.
Il libro si distingue per il suo approccio multidisciplinare, combinando elementi di psicologia, neuroscienze e comunicazione. Rinaldi, grazie alla sua esperienza nel settore tecnologico, riesce a coniugare la rigorosità scientifica con una profonda sensibilità umana, offrendo una narrazione coinvolgente e riflessiva.
In un contesto in cui la tecnologia può ridurre le interazioni a semplici transazioni, Rinaldi ci esorta a riflettere su come reintrodurre la sensibilità nelle nostre vite. "Intelligenza sensibile" si configura quindi come un inno alla connessione umana, un invito a riscoprire la nostra umanità e la bellezza delle relazioni che ci circondano.
"Intelligenza sensibile" di Carlo Rinaldi rappresenta un'opera che offre nuove prospettive su come affrontare le sfide del mondo moderno. È un libro essenziale per chi desidera esplorare il significato delle proprie relazioni e il valore della sensibilità in un'epoca dominata dalla logica e dalla tecnologia. Una lettura stimolante e illuminante, capace di toccare le corde più profonde della nostra esistenza.
L’AUTORE:
Carlo Rinaldi, ingegnere informatico al Politecnico di Milano, ha studiato pianoforte al Conservatorio di Foggia e completato corsi di perfezionamento di tecnica vocale, composizione e arrangiamento in Italia e all’estero. Con vent’anni di esperienza nel marketing digitale, costruisce la sua carriera in Microsoft, proseguendo come Chief Marketing Officer in realtà tecnologiche e innovative in Italia e all’estero. Speaker al TEDx Rovigo e al Philip Kotler Marketing Forum, dirige un coro gospel, fa volontariato in Africa e si dedica all’orto.
Intelligenza sensibile – Costruire relazioni per generare energia
di Carlo Rinaldi
Egea, 2024
pp. 144
€ 15,90
Nelle librerie italiane dal 17 gennaio 2025
https://www.egeaeditore.it/ita/prodotti/saggistica-varia/intelligenza-sensibile.aspx