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SETTIMANA MONDIALE VEGETARIANA
- Dettagli
- Published on Mercoledì, 03 Ottobre 2012 11:18
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 2141
Roma, 3 ottobre 2012 – Dalla fame al riscaldamento globale, dalle malattie all’uso sostenibile delle risorse. L’addio al consumo di animali e derivati, secondo l’Enpa e molti autorevoli studiosi è la chiave di volta per risolvere molte delle situazioni emergenziali del Pianeta.
«Solo il 20% della popolazione mondiale ha regolare accesso alle risorse alimentari mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente invaso dagli allevamenti, ai quali è imputabile l’emissione del 18% dei gas serra, la distruzione di milioni di ettari di foreste e la perdita di biodiversità, nonché la produzione annua di 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni. I dati Onu al riguardo sono impressionanti: 900 milioni di persone soffrono la fame, mentre 2 miliardi sono da considerare malnutrite», spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, in occasione della Settimana Mondiale Vegetariana.
Questa situazione sembra destinata ad aggravarsi nei prossimi anni quando la popolazione mondiale della Terra passerà da 7 a 9 miliardi di persone, con un aumento netto di 2 miliardi che renderà ancora più drammatica la carenza di cibo e che, verosimilmente, acuirà le tensioni internazionali per la conquista dei territori per ottenere le materie prime alimentari.
«Data la situazione è davvero paradossale che per mantenere gli allevamenti si sperperi una grandissima quantità di risorse – prosegue Ferri -: occorrono più di 16 chili di foraggi per produrre un chilo di carne. Inoltre, stando a quanto riferito dalla Fao, occorrono circa 15mila litri di acqua per produrre un chilo di carne e appena 2mila per ottenere la stessa quantità di grano. In altri termini, se le risorse necessarie alla produzione di carne fossero investite per l’agricoltura, probabilmente la fame sarebbe solo un ricordo».
Pertanto se la dieta vegetariana e/o vegana non si affermeranno una volta per tutte, il mondo intero andrà incontro a catastrofiche crisi alimentari entro il 2050, come ha ricordato in occasione della conferenza mondiale dell’acqua ad agosto scorso, il professor Malik Falkenmark dello Stockholm International Water Institute.
Dire di no alla carne e più in generale alle proteine animali inoltre prolunga la vita e ne migliora la qualità. Una ricerca inglese durata 12 anni, che ha interessato un campione di oltre 60mila persone ed è stata pubblicata sul British Journal of Cancer, ha dimostrato che i vegetariani hanno meno probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a chi mangia carne. I risultati sono impressionanti: i vegetariani hanno il 45% di probabilità in meno di sviluppare il tumori del sangue (leucemia e altre patologie) e il 12% di probabilità in meno di manifestare un qualsiasi altro tipo di tumore. Chi consuma molta carne – due volte al giorno, per esempio (un panino col prosciutto a pranzo e una bistecca a cena) – vede aumentare del 35% il rischio di ammalarsi di cancro all’intestino.
«Benché a molti possa sembrare strano a causa della martellante misinformazione con cui siamo cresciuti – conclude Ferri - la carne ed i prodotti animali possono essere pericolosi nemici della nostra salute. Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato l’esistenza di una stretta correlazione tra un regime alimentare a forte contenuto di grassi saturi di origine animale e molte patologie, tra cui il cancro. Vegetariani e vegani, invece, non solo non vengono colpiti dai tumori dell’apparato digerente, ma sono meno soggetti anche ad altre malattie come diabete, trombosi, osteoporosi, artrite, malattie renali, obesità e ipertensione. La dieta vegetariana e vegana, inoltre, contribuiscono a mantenere pulite le nostre coronarie e, di conseguenza, a prevenire il 97% delle cardiopatie.»
www.enpa.it