Intervista con Marirosa Fedele

Dettagli

Published on Giovedì, 06 Aprile 2017 18:35

Scritto da Andrea Turetta

Visite: 443

È uscito “Fragile Lacrima” il secondo singolo di Marirosa Fedele. Il brano anticipa l’uscita del nuovo EP “Cuciti Gli Occhi”. Fragile Lacrima è prodotto da SemFim Creative… Ecco l’intervista gentilmente rilasciata dall’artista…

La prima è una domanda classica, come è nata la tua passione verso la musica?
La passione per la musica è nata da piccola, avevo 5 anni quando per gioco cantavo con mio padre. Poi, all’età di 13 anni ho iniziato a suonare la chitarra e ho capito che la musica avrebbe fatto parte della mia vita.

In questi giorni, esce il tuo EP, “Cuciti gli occhi”. La lavorazione è stata piuttosto lunga e laboriosa o tutto è proseguito in maniera abbastanza veloce?
Si, il 7 aprile esce l’EP “Cuciti gli occhi” e la lavorazione è stata di un anno e mezzo circa. È stata laboriosa perché con i musicisti abbiamo lavorato molto alla ricerca di elementi di unione dei diversi mondi musicali a cui sono legata (il latin, il pop, il soul, le sonorità jazz) e la difficoltà maggiore è stata rendere i brani latin di facile ascolto, questo perché il latin ha delle caratteristiche molto diverse dalla musica italiana e dalla musica pop in generale e la difficoltà più grande è stata appunto studiare l’unione dei due mondi, cercando di far suonare i brani in maniera “semplice…”

C’è un filo conduttore che unisce le varie canzoni che vi sono contenute?
Il progetto nasce dalla voglia di voler comunicare l’importanza di essere uniti oggi, sopratutto è legato all’idea della condivisione di un percorso, di un particolare momento o di un’emozione, ma le canzoni contenute all’interno dell’EP non sono pensate come un concept album, sono pensate invece come racconti diversi nei quali ogni personaggio narra la sua storia…

Oggi un artista, per farsi conoscere, deve essere un po’ promoter di sé stesso?
Si, oggi è fondamentale essere promoter di sé stessi perché ci sono molti artisti bravi e saper raccontare una storia, la tua storia, diventa davvero importante…

Credi si scrivano ancora ottime canzoni al giorno d’oggi o siamo in una fase abbastanza statica?
Secondo me siamo in una fase mista, abbiamo diversi autori e compositori che scrivono ancora belle canzoni, ma abbiamo anche canzoni che spesso non arrivano emotivamente al pubblico…

In linea di massima, come nasce un tuo brano?
I miei brani nascono sia da esperienze personali che ascoltando e osservando altre storie; se una storia osservata, ascoltata o provata mi colpisce la scrivo e suonando la chitarra inizia a prendere forma…

Come trovi cambiato il mondo della musica dai tuoi esordi artistici ad oggi?
Quando ho iniziato il fenomeno “talent” non era ancora scoppiato e la musica non era legata al mondo televisivo come oggi; si suonava molto di più live…

Importante, penso sia il lato “live” del tuo lavoro… Come lo vivi? Lo preferisci al lavoro in Studio?
In studio il lavoro è più “solitario” perché per costruire un mondo attorno ad un brano molto spesso si ha bisogno di essere da soli, mentre i live si, sono la parte più bella di tutta l’evoluzione di un disco perché finalmente si raccontano le storie scritte osservando i volti di chi ha deciso di ascoltare la tua musica, la tua storia…! Mi diverto molto…!

Quali credi debbano essere le qualità di un buon autore di canzoni?
Sensibilità, ascolto, curiosità e saper giocare con le parole…

La semplicità è la maniera migliore per un artista, di arrivare al cuore dell’ascoltatore?
Si, credo proprio di si… la semplicità è l’ingrediente fondamentale per arrivare al cuore delle persone…!

L’Arte e chi la fa, in questo nostro paese sembrano non godere di grande considerazione… Pensi potranno mai cambiare le cose?
Mah non saprei… purtroppo si, l’arte e gli artisti non vengono considerati molto, ma dovrebbe esserci un cambio generale di pensiero da parte di tutti, da parte delle istituzioni, da parte delle persone in generale ed anche un po’ degli artisti stessi. Oggi l’arte non è più un mezzo di comunicazione come lo è stato negli anni passati, in particolar modo negli anni ’60 e ’70, è molto spesso considerata esclusivamente come fonte di svago e questo credo abbia contribuito ancor di più a far si che l’arte non venga considerata, insieme agli artisti che la producono…

Come ti trovi a convivere con la tecnologia applicata alla musica?
Bene! Devo dire la verità sono ancora legata alla musica vera, suonata realmente, ma trovo che la tecnologia aiuti ad esprimere meglio un pensiero o un mood attraverso suoni particolari…

Pensi ci sia molta differenza tra chi scrive un testo di una canzone e chi un romanzo o una poesia?
Si, soprattutto dal punto di vista del racconto… Il testo di una canzone deve contenere una storia capace, in pochissimi minuti, di trasmette all’ascoltatore attraverso la musica emozioni condivise; Il romanzo invece è un racconto in cui la storia narrata descrive eventi, vicende vissute in un tempo e modo diverso rispetto alla vita del lettore e che spesso non lascia spazio ad una “storia personale”; una poesia invece ha regole proprie, spesso si avvicina alla scrittura di una canzone, ma ha un’immediatezza diversa…

Quanta importanza ritieni abbia il testo e quanta la musica, nelle tue canzoni?
Sono entrambi importanti. Se non costruisco una musica (a mio avviso) bella, le parole non riescono prendere forma e spesso anche significato…!

Pensi ci siano degli spazi adeguati per chi fa musica?
Dipende un po’ dalla direzione che si vuol seguire e dalla tenacia con cui si persegue l’obiettivo. Gli spazi ci sono, ridotti, ma ci sono…!

www.redblue.it